La cosa che colpisce subito è la complessità offerta in questo album. Riesce a unire elementi di diversi generi con una naturalezza che stupisce. Per essere praticamente un debutto è tutt'altro che da disprezzare. Al primo ascolto sono subito chiare le influenza che i tre londinesi hanno subito nella loro vita. Sembra di ascoltare un disco dei Mars Volta insieme ai Tool, con qualche ritornello cantato da Corey Taylor ( Slipknot ).
Detto a questo modo può sembrare che venga fuori un minestrone di suoni quasi sconnessi tra loro, invece la grande capacità del gruppo è proprio quello di fondere il tutto andando a creare un qualcosa di innovativo unendo la loro anima indie con aspetti molto più vicino al Prog moderno. La sublimazione di questo aspetto è la parte centrale del disco con Triptych e Slow a emergere in tutta la loro grandezza.
Ma anche tutto il resto del disco è di una compattezza sonora che stupisce se si pensa che la band è solo al primo vero album. Gli Arcane Roots dimostrano anche la capacità di saper maneggiare suoni più delicati, come il finale di Slow e Held Like Kites, il che lascia aperte porte per il futuro a strade diverse per il loro sound.
Finalmente anche in Italia avremo la possibilità di acquistare questo disco, anche se con notevole ritardo. Un disco che rientra di diritto tra i migliori di questo 2013 e che ci offre la possibilità di ascoltare una di quelle band che negli anni a venire farà sicuramente parlare di se.
Tracklist :
Energy Is Never Lost, Just Redirected
Resolve
Belief
Sacred Shapes
Hell And High Water
Triptych
Slow
Second Breath
Held Like Kites
You Keep Me Here
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