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martedì 3 settembre 2013

Recensione Nine Inch Nails - Hesitation Marks

Primo lavoro in studio dopo cinque anni per Trent Reznor e la sua creazione Nine Inch Nails. Ottavo disco per quella che a tutti gli effetti è la creazione di un solo uomo ogni volta circondato da artisti diversi ad accompagnarlo. Quattordici traccie, più di un'ora di musica che servono a Reznor per far capire al mondo che lui c'è ancora.



I'am just a copy of a copy of a copy”

Già il verso di apertura del disco ci può aiutare a capire il pensiero di Reznor riguardo a questo disco. La copia di una copia di una copia si riferisce soprattutto al fatto che il disco non si discosta molto dalla storia del gruppo. Trent Reznor sembra quasi voler andare sul sicuro proponendo un album molto coerente con la sua storia musicale, che però si rivela privo di veri e proprio picchi.
Lui che è sempre stato un innovatore, soprattutto per quel che riguarda il contorno della sua musica, probabilmente anche viste le situazioni personali che ha vissuto nell'ultimo periodo, aveva forse bisogno di certezze e quelle certezze le ha trovate nella musica dei NIN.


Come detto il disco non si discosta dalle più classiche sonorità della band di Cleveland, ma a livello tecnico e di testi Reznor si dimostra ancora uno dei migliori su piazza.
Il disco si presenta molto omogeneo in tutti i suoi oltre sessanta minuti di durata, con nessun brano che riesce a elevarsi sul resto. E se Everything va a richiamare un suono che ricorda i vecchi Cure, è il finale del disco che sembra voler dichiarare il nuovo corso intrapreso da Trent. La Suite finale I Would for You, In Two, While I'm Still Here, Black Noise sembra quasi evidenziare come sia giunta una svolta in Reznor. Dove una volta ci sarebbe stata un esplosione di urla disperate, qui si sceglie una sorta di frenata quando la musica raggiunge il culmine, con i soliti toni cupi a fare da accompagnamento alla voce inconfondibile di Trent.  
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Un disco che non porterà nulla di nuovo né nel mondo della musica né nella produzione discografica dei Nine Inch Nails. È comunque una buonissima prova per Reznor per dimostrare che ancora è uno dei migliori su pista in quello che fa. Ma da un personaggio come lui il colpo di scena è sempre dietro l'angolo quindi non rimane che stare qui ad aspettarlo.


Tracklist :
    1. The eater of dreams
    2. Copy of a
    3. Came back haunted
    4. Find my way
    5. All time low
    6. Disappointed
    7. Everything
    8. Satellite
    9. Various methods of escape
    10. Running
    11. I would for you
    12. In two
    13. While i'm still here
    14. Black noise


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