Quarantaquattro
anni di carriera, tra le migliori sempre. Una carriera iniziata nel
1969 e che in questo 2013 vede la pubblicazione del trentesimo disco
in studio. Sessantasei anni e non sentirli, questo di potrebbe dire
di Sir Elton John, ormai da quasi mezzo secolo sulla cresta
dell'onda.
Quando
hai venduto oltre quattrocento milioni di dischi, sei da tutti
riconosciuto come un'icona pop dei nostri tempi, hai ispirato
centinaia di artisti dopo di te, se continui a fare musica lo fai
solo per amore della stessa. Eppure sono lontanissimi i tempi di
Goodbye Yellow Brick Road
e
di Captain
Fantastic,
quando l'ispirazione e la voglia di stupire erano quelli di un
ragazzo. Ora si lascia spazio a una sobrietà che si riflette anche
nella sua musica. Affiancato quindi dal fidato Bernie Taupin (
artisticamente insieme dal 1967 ) si torna in studio per l'ennesimo
lavoro discografico, come detto il trentesimo in studio. E stando
alle loro interviste per presentarlo ci sono voluti appena due giorni
a scriverlo.
Il
risultato di questa ennesima è un ottimo lavoro, in cui a farla da
padrone è come sempre il pianoforte magistralmente suonato da Sir
Elton. Un disco compatto con quasi nulla che spicca dal resto, ma che
tiene costante un livello molto elevato. Con la malinconica Oceans
Away sembra
che il disco voglia andare da una parte, ma già dalle successive
Oscar Wilde Gets
Out e
A Town Called
Jubilee
si cambia registro, con un sound molto più ritmato e cadenzato, che
è sempre stato nelle corde del baronetto. Il disco continua con il
ritmo che preso con The
Ballad Of Blind Tom,
per passare a un paio di basi blueseggianti Can't
Stay Alone Tonight,
Take This Dirty
Water e
Mexican Vacation.
Il
disco si chiude con la titletrack The
Diving Board
forse il pezzo più debole dell'intero disco. Ma è alla metà esatta
del disco che troviamo quello che forse è il punto più elevato.
Voyeur
ricorda molto da vicino i pezzi più famosi del repertorio sconfinato
del baronetto, andando a miscelare alla perfezione la voce di Elton
con il suo piano che si fondono in un pezzo meraviglioso.
In
totale dodici traccie ( tre sono intermezzi di pochi secondi ) che ci
ricordano ancora una volta, e per chi lo avesse dimenticato, che
questo quasi settantenne inglese, dalla vita incosciente e discussa,
ancora è in grado di dare lezioni di come si fa musica a lunghissime
schiere di giovani artisti, che verranno ancora una volta ispirati e
influenzati da questo meraviglioso artista.
Tracklist
:
- Oceans Away
- Oscar Wilde Gets Out
- A Town Called Jubilee
- The Ballad Of Blind Tom
- Dream No. 1
- My Quicksand
- Can't Stay Alone Tonight
- Voyeur
- Home Again
- Take This Dirty Water
- Dream No. 2
- The New Fever Waltz
- Mexican Vacation ( Kids in The Candlelight )
- Dream No. 3
- The Diving Board
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