Recensione The Pop Group - Citizen Zombie
Delle reunion ho sempre un po' di
timore. Servono davvero? O come pensano molti sono solo operazioni
commerciali? Impossibile dare una risposta, fatto sta che dopo
trentacinque anni The Pop Group ritornano
con un disco di inediti, ideale successore di For How
Much Longer Do We Tolerate Mass Murder?.
In
questo Citizen Zombie
la voglia di sperimentare che ha reso celebre il gruppo è rimasta
intatta, andando a svariare dal funk e post-punk che li aveva resi
celebri, andando in punti estremi come il dub (Citizen
Zombie)
o l'elettronica ( Nations).
Ma restando anche pienamente attaccati al loro passato con brani che
avrebbero forse trovato posto anche nei loro album di fine anni '70 (
S.o.p.h.i.a, Box
9).
La
cosa certa è che Mark
Stewart e
soci di cose da dire ne avessero ancora, difatti il livello del disco
è più che buono, ma i tanti anni passati lontani l'uno dall'altri
li ha portati su strada totalmente diverse in senso artistico. Con un
piede piantato nel passato e uno che prova ad arrivare ai giorni
nostri propongono undici brani che sembrano slegati tra loro, in cui
è difficile trovare un filo conduttore, ma che se presi
singolarmente risultano essere gradevoli e di ottima fattura.
Recensione The Pop Group - Citizen Zombie
Reviewed by Unknown
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18:44
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