Recensione Marlene Kuntz - Nella Tua Luce
A
un passo dal ventennale per la band di Cuneo, arriva il loro nuovo
album Nella Tua Luce, il nono disco in studio per Godano e
soci, primo autoprodotto dalla band e l'ideale seguito di Ricoveri
Virtuali e Sexy Solitudini del 2010.
Ormai
tutti ci siamo accorti che i tempi di Catartica e Il Vile
sono passati ormai da un pezzo. La band piemontese nel corso degli
anni ha intrapreso un viaggio complesso nella loro musica, andando
oltre la rabbia e la potenza dei primi lavori. Un percorso che a
tratti li ha visti anche andarsi a rintanare in angoli un po'
distanti dal pubblico, ma evidentemente erano dei passi necessari per
arrivare alla giusta maturazione musicale.
Questo
nuovo lavoro in studio è un po' il sunto della carriera dei tre
piemontesi a questo punto delle loro vite. La scrittura e la
composizione hanno raggiunto ormai un punto elevatissimo, con una
raffinatezza che li contraddistingue da circa quindici anni. Non sono
stati abbandonati completamente i suoni della prima parte della loro
carriera, ma in qualche modo sono stati trasformati per renderli più
comprensibili a un pubblico più vasto.
Il
disco si apre con la Titletrack Nella Tua Luce, una sorta di
invocazione a una musa come facevano i grandi poeti di un tempo. Non
mancano i pezzi che richiamano al passato, su tutti Solstizio (
primo singolo estratto ), Il Genio e Senza Rete, ma è
la ricercatezza a farla da padrone, sia nei testi che nella musica,
sia nei temi trattati. Se per lunghi tratti della carriera è
sembrato che i Marlene Kuntz osservassero il mondo da un piedistallo
senza volersi intromettere, in questo disco non sono poche le
avventure nel mondo odierno. Si va Catastrofe in cui ci si
immedesima in un clochard, a Adele che tratta il sempre più
spinoso caso dello stalking.
Ma
la band di Godano è sempre stata famosa per il lato intelletuale,
che li ha spesso portati a richiami nella poesia e nella letteratura.
Non fa eccezione questo album in cui troviamo Il
Genio ( L'Importanza di Essere Oscar Wilde )
che già dal titolo richiama al poeta famoso per i suoi aforismi,
Osja, Amore Mio
che parla della storia del poeta russo Osip
Mandelstam
mandato in esilio da Stalin per una poesia che lo derideva. Così
come molto importante è il tema della scrittura, affrontato in
Seduzione
e
Su
Quelle Sponde, se
nella prima viene riconosciuto ancora il potere della scrittura per
la conquista di una donna, nella seconda viene trattata la scrittura
quasi come una terapia, ma per conoscersi a fondo non solo per
consolarsi.
I
Marlene Kuntz ormai sono una delle certezze della musica nostrana già
da qualche anno, e non fanno altro che ribadirlo con questo nuovo
disco. Una maturità ormai raggiunta gli permette di andare a scavare
sempre più a fondo nelle loro capacità in modo allargare sempre più
i loro orizzonti. Sicuramente dopo anni di deviazioni, un ritorno su
una via più dritta che li porta diretti a chi ascolta, per rimanerci
molto a lungo.
Nella
tua luce
Il Genio (l’importanza di essere Oscar Wilde)
Catastrofe
Osja, amore mio
Seduzione
Adele
Su quelle sponde
Giacomo eremita
Senza rete
La tua giornata magnifica
Solstizio
Il Genio (l’importanza di essere Oscar Wilde)
Catastrofe
Osja, amore mio
Seduzione
Adele
Su quelle sponde
Giacomo eremita
Senza rete
La tua giornata magnifica
Solstizio
Recensione Marlene Kuntz - Nella Tua Luce
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