Recensione Nadàr Solo - Fame
Fame di
emozioni, Fame di
vita. In questi tempi duri è forse solo la Fame
che
può aiutarci a tirare avanti. Ed è la Fame
a portarci a storie marginali e dure. Ed è quello che mettono Nadàr
Solo nel
loro nuovo lavoro. Testi violenti uniti a una musica che sa essere
potente e delicata, aggressiva e melodica.
Un lavoro che prende spunto dalla scena alternative italiana degli
ultimi anni, che si ispira ma non copia, cercando di creare uno stile
proprio. Si sentono i Marta sui Tubi ( La Vita funziona da sé)
abbastanza normale visto che nel disco collabora Mattia Boschi, si
sentono gli Zen Circus ( Piano Piano Piano) con la
collaborazione di Appino cancellata all'ultimo momento. Si va dal
singolo che strizza l'occhio al pop ( Non Volevo) a brani più
duri sia nella musica ( Jack Lo Stupratore) che nei testi (
Cara Madre). Si parla di violenze domestiche ( Cara Madre)
e storie di provincia che spesso non vengono raccontate ( Ricca
Provincia).
I Nadàr Solo cercano di far emergere il loro stile mescolando
pop a sturiate più rock.
Mescolando toni leggeri con parole pesanti.
Matteo De Simone riesce a raccontare storie anche tremende con
gran classe, e il resto della band riesce a supportarlo nel migliore
dei modi, creando affreschi che fanno riflettere, che di questi tempi
non è un male.
Recensione Nadàr Solo - Fame
Reviewed by Unknown
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14:07
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