Recensione Lacuna Coil - Broken Crown Halo
Settimo
album per la band italiana che probabilmente è la più conosciuta a
livello mondiale. Disco che arriva dopo lo scisma di inizio 2014 che
ha visto l'abbandono dei Lacuna Coil da parte del chitarrista
Cristiano Migliore e del batterista Cristiano Mozzati,
rispettivamente rimpiazzati da Marco Emanuele Biazzi alle sei corde e
da Ryan Blake Folden dietro le pelli.
Broken
Crown Halo è stato però
registrato prima della fuoriuscita dei due membri dalla band, quindi
si può definire ancora fatto dalla formazione “storica” del
gruppo.
La
strada scelta dalla band è quella che li ha resi famosi nel mondo.
Un Metal molto orecchiabile e contaminato da tante altre cose, Goth e
Nu Metal su tutto, e proprio questo mix di suoni e generi rende la
band molto più fruibile rispetto ad altre più puriste del genere.
Cristina
Scabbia come sempre dimostra di essere una delle migliori interpreti
della sua generazione, ed è anche da elogiare il lavoro svolto da
Andrea Ferro che ricopre un ruolo molto più ampio e vario rispetto
ai precedenti lavori.
Questo
nuovo lavoro dei Lacuna Coil scorre via senza intoppi e senza veri e
propri picchi, mantenendo per tutta la sua durata un livello più che
discreto, senza far gridare al capolavoro e senza però essere
infamato. La nota più positiva è il brano di chiusura del disco,
One Cold Day, che con
i suoi toni epici si innalza dalla media del disco.
I
Lacuna Coil non se la sentono di allontanarsi dalla loro musica e non
propongono nulla di nuovo rispetto al loro passato. Ma è quello che
sanno fare e dimostrano ancora una volta di saperlo fare decisamente
bene. Un disco che non farà cambiare idea a nessuno sul gruppo
milanese, chi li apprezzava prima continuerà a farlo e chi invece
non era convinto si terrà tutti i propri dubbi.
Recensione Lacuna Coil - Broken Crown Halo
Reviewed by Unknown
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