Il Rock Visto Dal Basso
Nel
mondo del rock si tende spesso a mitizzare soprattutto cantanti e
chitarristi. Sono loro le star di questo mondo, quelli che con i loro
assoli e i loro acuti tendono a restare impressi nelle menti e nelle
orecchie di chi ascolta. Ogni tanto c'è gloria anche per quelli che
stanno dietro le pelli, che pestando forte si guadagnano una certa
fama. E di solito per ultimi arrivano quelli che suonano “la
chitarra più lunga e con meno corde”. Solitamente è l'ultimo ad
essere citato quando si elencano le formazioni musicali, a volte i
loro nomi non sono neanche ricordati, vengono considerati come i meno
talentuosi, ma spesso sono dei personaggi di livello uguale se non
superiore a quelli che sono considerate le star.
Partiamo
con quelli che “ce l'hanno fatta”. Si perché alcuni ce l'hanno
fatta. Nel senso che sono riconosciuti come vere e proprie star,
anche se probabilmente il fatto di mettere a disposizione della band
anche la loro voce, ha sicuramente influenzato la loro ascesa. Lemmy
Kilmister è i Motorhead, da lui creati e da lui portati avanti in
quasi quarant'anni, senza mai togliere il basso dalla spalla. Sting
prima di intraprendere la carriera solista è stato a lungo voce e
basso dei Police, una delle band più innovative a cavallo tra gli
anni '70 e '80. Il suo carisma, oltre alla notevole tecnica, lo hanno
portato a essere uno dei grandi miti del rock. E cosa dire poi di Sir
Paul McCartney? È stato protagonista della più importante pagina
che la musica ricordi ( I Beatles per i più disattenti ) sempre
accompagnato dal suo basso, che tutt'ora lo accompagna nelle sue
esibizioni dal vivo.
Ma
come detto all'inizio, non per tutti la situazione è la stessa. Per
tutti quelli che sono ormai delle icone a livello planetario,
esistono diversi casi di bassisti che militano o hanno militato in
alcune delle più grandi band di sempre, ma di cui il nome spesso
sfugge alla massa. I casi forse più eclatanti sono quelli di John
Paul Jones e John Entwistle. E se per Jones suonare all'ombra del
trio Plant – Page – Bohnam avrebbe fatto passare in secondo piano
qualsiasi bassista al mondo, nonostante la tecnica sopraffina di John
Paul, per quel che riguarda Entwistle era una figura centrale
all'interno delle melodie degli Who. A riprova di questo vediamo
spesso figurare il bassista degli Who al primo posto nelle varie
classifiche del ruolo. Ma nonostante fosse al centro a livello
musicale, a livello mediatico erano gli altri tre a fare sempre
notizia, visto anche il carattere mite e poco appariscente di
Entwistle rispetto alle bizzarrie di Keith Moon o Pete Towshend. Un
altro nella situazione appena descritto è Jeff Ament bassista dei
Pearl Jam. La band è di Eddie Vedder, la star è Eddie Vedder e
sembra che gli altri siano solo contorno. Jeff Ament negli anni è
stato anche autore di moltissimi brani della band di Seattle, ma i
fan meno attenti non vanno oltre la gigante ombra del frontman.
Poi abbiamo quel tipo di bassisti,
che anche non mettendo la voce al servizio della band, sono le vere e
proprie anime dei rispettivi gruppi. Flea dei Red Hot Chili Peppers è
sempre stato riconosciuto come il miglior musicista della band
Angelina, che con i suoi giri di basso è sempre stato il principale
artefice del successo del gruppo. La dimostrazione della sua
grandezza come musicista è data anche dal recente progetto parallelo
degli Atoms For Peace, in cui insieme a Thom Yorke, ha mostrato
grandissime doti anche in uno stile completamente diverso da quello
che ha suonato per anni con Frusciante e Kiedis.
Steve Harris sono quasi quarant'anni
che è la mente dietro agli Iron Maiden, di cui è stato il
fondatore. Idolatrato dai fans della band metal, è il principale
autore dei brani dei Maiden, in cui però lascia spazio
principalmente a voce e chitarre.
Per i Metallica il bassista è sempre
stato il ruolo più difficoltoso da ricoprire. E i problemi con il
basso sono iniziati proprio dopo la scomparsa del primo che ha
ricoperto il ruolo. Cliff Burton è stato colui che ha dato la svolta
a livello artistico per quelli che poi sarebbero diventati i Four
Horsemen. Il suo stile musicale ha influenzato gli altri tre
musicisti che calcavano il palco con lui, portandoli a registrare un
trittico di dischi che ha pochi eguali nella storia ( Kill 'Em All,
Ride The Lightning, Master Of Puppets ). Dopo la sua dipartita è
cominciato un lento declino per la band californiana, dovuto anche a
un progressivo abbandono della linea melodica di Burton.
Un capitolo a parte lo meritano due
dei più famosi esponenti del ruolo. Roger Waters e Sid Vicious.
Genio e sregolatezza. Se da una parte Roger Waters è stato la mente,
l'autore e infine il distruttore dei Pink Floyd, dall'altra parte Sid
Vicious è stato il vero emblema del punk. Due personaggi agli
antipodi. Tecnica e genialità per Roger, contro la più totale
incapacità da parte di Sid. Waters è da più parti indicato come
una delle icone della musica moderna, capace di ideare dischi come
The Wall e The Dark Side Of The Moon, che a tutt'oggi dopo
quarant'anni suonano ancora di una modernità spaventosa. Dall'altra
parte Sid Vicious era totalmente ignaro di come si suonasse il basso,
ma il suo fare aggressivo e spudorato lo portarono a essere il
simbolo di un movimento, e come lo stesso movimento si è
autodistrutto in brevissimo tempo.
Come detto spesso vengono dimenticati
ma è anche vero che alcuni di loro hanno fatto la storia della
musica. Ne sono stati citati solo alcuni ma la lista sarebbe
lunghissima, quasi tutti inseribili nelle categorie elencate. Resta e
resterà sempre il ruolo più difficile da ricoprire in qualsiasi
band, perché tutti vogliono suonare la chitarra e fare assoli
mozzafiato, ma in pochi sono disposti a tenere il tempo e il ritmo di
tutte le canzoni di una band, per poi non essere mai citati quando si
elencano i componenti di un gruppo.
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