Recensione Jack White - Lazaretto
In questo caso la premessa è
d'obbligo. Jack White è la cosa migliore che è capitata alla
musica negli ultimi due/tre lustri. Una sorta di Re Mida della musica
moderna. White Stripes, Racounteurs, The Dead Wheater e poi da
solista tutto quello che è uscito dalla sua mente e si è
trasformato in musica ha influenzato l'andamento musicale. Una buona
parte della musica alternativa che ascoltiamo ora è figlia di
Elephant. E in questi ultimi anni le sue composizioni hanno aumentato
l'ampiezza fino a coprire tanti di quei generi diversi che quasi si
perde il conto.
E dopo due anni è giunto il momento di
dare un seguito a Blunderbuss, quindi
ecco arrivare Lazaretto.
Undici nuovi brani che vanno da una parte all'altra, senza apparente
connessione logica, se non nella mente di Jack
White. Undici
pezzi che avrebbero potuto vivere di vita propria ed essere
considerato ognuno un brano validissimo, ma che riescono a convivere
e a legarsi armoniosamente l'uno con l'altro.
Rock-Blues
acidi al limite della psichedelia ( Three
Woman
), uno strumentale che partendo dal Blues arriva a sfiorare l'Heavy (
High Ball Stepper
), una ballata che sfiora il Country ( Temporary
Ground
) e altre ballate di una dolcezza e maliconia uniche ( Want
And Able, Entitlement
), fino a pezzi che richiamano l'Honky-Tonk ( Just
One Drink
) e un rock più classico ( I
Think I Found The Culprit
). E mettendo tanta carne al fuoco a volte si rischia di bruciarla,
ma Jack White come
il migliore degli chef riesce a unire il tutto dandogli un sapore
fantastico.
Difficile
trovare un disco che mantenga per tutta la sua durata la stessa,
altissima, qualità. In cui nessun pezzo può essere considerato un
riempimento rispetto agli altri, ma che anche preso per suo conto e
fuori contesto ha una propria validità. E si può soprassedere sul
fatto che magari due brani consecutivi siano completamente opposti,
se il risultato è questo ben venga questa varietà.
Resta
poco da dire su questo disco, se non un immenso ringraziamento a Jack
White
che ci offre un disco da ascoltare a ripetizione senza rischio di
annoiare, e ci dimostra ancora una volta che abbiamo a che fare con
un genio.
Tracklist :
- Three Woman
- Lazaretto
- Temporary Ground
- Would You Fight For My Love?
- High Ball Stepper
- Just One Drink
- Alone In My Home
- Entitlement
- That Black Cat Licorice
- I Think I Found The Culprit
- Want And Able
Recensione Jack White - Lazaretto
Reviewed by Unknown
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17:34
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