Recensione Kasabian - 48:13
I Kasabian sono
in rampa di lancio nella scena musicale britannica ormai da qualche
anno. Già nel 2011 con Velociraptor!
Si
erano affacciati alla ribalta europea con decisione. Ma sembrava che
mancasse ancora qualcosa per fare il definitivo salto di qualità che
li portasse sulla bocca di tutti. E ora prova a farlo con questo
nuovo 48:13 ( non cercate riferimenti numerici strani, è solo la durata dell'album ).
Ascoltando
tempo fa il primo singolo estratto da questo nuovo lavoro ( Eez-eh
) la curiosità per il disco era aumentata esponenzialmente, visto
che il brano in questione sembrava più sfornato da una band disco
che dai Kasabian.
Pensavo che la già forte componente elettronica dei precedenti
lavori avesse preso definitivamente il sopravvento sull'anima rock
della band, e forse in parte è così. Ma Eez-eh
è
un caso limite, una deriva che nel complesso del disco sta anche
bene.
Dopo
un'iniziale stasi il disco esplode immediatamente con Bumblebee
e sembra non arrestarsi mai. Stevie,
Doomsday e
Treat sono
un concentrato di energia che metterebbe a dura prova chiunque, e
difficilmente si può restare fermi ascoltandole. Era impossibile
tenere quel ritmo per tutto il disco, quindi ecco Glass
e
Explodes che
ci portano in un mondo elettronico e onirico in cui perdersi è molto
facile. E dopo il delirio di Eez-eh
(
serio candidato a essere tra i tormentoni dell'estate ) ecco la
chiusura delicata di S.p.s,
lenta
ballata dal chiaro gusto britannico.
Se
la spinta che serviva ai Kasabian
era un disco eccellente, ora ce l'hanno. Un disco in cui non
inventano nulla, ma prendono quello che hanno fatto nei precedenti
lavori e lo rielaborano in una confezione nuova. E che conquisterà
una fetta sempre maggiore di fan
Tracklist :
- ( Shiva )
- Bumblebee
- Stevie
- ( Mortis )
- Doomsday
- Treat
- Glass
- Explodes
- ( Levitation )
- Clouds
- Eez-eh
- Bow
- S.p.s.
Recensione Kasabian - 48:13
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18:29
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