Recensione Lydia Lunch Retrovirus - Urge To Kill
“I
would be humiliated if I found out that anything I did actually
became a commercial success.”
E lo spirito è rimasto lo stesso. Il successo commerciale sarebbe umiliante e quindi Lydia Lunch con i Retrovirus va a ripescare da quel suo repertorio che di tutto cercava tranne il successo. E lo fa rivivere con lo stesso spirito con cui era stato concepito in origine, una potente tempesta di suoni distorti, accompagnati da un canto disperato, quasi un lamento.
Lydia Lunch va a prendere a piene mani dai suoi lavori ormai storici ( 13.13, Honeymoon In Red, In Limbo, Queen Of Siam) e ci regala anche la cover di un brano degli amici Suicide ( Frankie Teardrop). E se la partenza di Snakepit Breakdown volge lo sguardo al periodo più noise della sua produzione, e nella mezzo del disco che troviamo un tris di brani che incendiano l'album. Still Burning col suo incedere lento fino all'esplosione di distorsioni, la già citata Frankie Teardrop decisamente più acida della versione originale e Fields Of Fire che si rifà a sonorità molto più vicine all'Alternative Rock venuto dopo il suo periodo di massimo splendore.
Urge To Kill fa rivivere in maniera diversa alcuni pezzi della gloriosa carriera di Lydia Lunch. Ma non gli fa perdere lo spirito originale, perché se è vero che con il tempo si matura e si cambia, la cantante americana non sembra esserne molto d'accordo:
“I'm nihilistic, antagonistic, violent, horrible - but not obliterated, yet. I just refuse to be beaten down. I think it's stubborness that keeps me going.”
Il disco è disponibile nelle versioni: CD, vinile colorato in tiratura limitata a 299 copie, esclusivo box limitato a 99 copie con vinile colorato, DVD e gadgets
E lo spirito è rimasto lo stesso. Il successo commerciale sarebbe umiliante e quindi Lydia Lunch con i Retrovirus va a ripescare da quel suo repertorio che di tutto cercava tranne il successo. E lo fa rivivere con lo stesso spirito con cui era stato concepito in origine, una potente tempesta di suoni distorti, accompagnati da un canto disperato, quasi un lamento.
Lydia Lunch va a prendere a piene mani dai suoi lavori ormai storici ( 13.13, Honeymoon In Red, In Limbo, Queen Of Siam) e ci regala anche la cover di un brano degli amici Suicide ( Frankie Teardrop). E se la partenza di Snakepit Breakdown volge lo sguardo al periodo più noise della sua produzione, e nella mezzo del disco che troviamo un tris di brani che incendiano l'album. Still Burning col suo incedere lento fino all'esplosione di distorsioni, la già citata Frankie Teardrop decisamente più acida della versione originale e Fields Of Fire che si rifà a sonorità molto più vicine all'Alternative Rock venuto dopo il suo periodo di massimo splendore.
Urge To Kill fa rivivere in maniera diversa alcuni pezzi della gloriosa carriera di Lydia Lunch. Ma non gli fa perdere lo spirito originale, perché se è vero che con il tempo si matura e si cambia, la cantante americana non sembra esserne molto d'accordo:
“I'm nihilistic, antagonistic, violent, horrible - but not obliterated, yet. I just refuse to be beaten down. I think it's stubborness that keeps me going.”
Il disco è disponibile nelle versioni: CD, vinile colorato in tiratura limitata a 299 copie, esclusivo box limitato a 99 copie con vinile colorato, DVD e gadgets
Distribuzione: Audioglobe (Italy, ROW), Broken Silence (Germania, Europa), MDV
(Stati Uniti, Canada)
Label: Rustblade Contatti Label: info@rustblade.com web: www.rustblade.com
(Stati Uniti, Canada)
Label: Rustblade Contatti Label: info@rustblade.com web: www.rustblade.com
Recensione Lydia Lunch Retrovirus - Urge To Kill
Reviewed by Unknown
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