Recensione Ben Harper - Childhood Home
Sul talento di Ben Harper le
discussioni da fare sono veramente poche se non nulle. Ha dimostrato
in ogni singola occasione di essere uno degli artisti migliori di
questa generazione. E il nuovo progetto che lo vede protagonista,
Childhood Home, ci
concede ancora una volta un riscontro sulle sue capacità. È un
viaggio a ritroso alle origini, alle influenze e ai valori che lo
hanno portato a essere quello che è ora. E per marcare ancora di più
questo percorso il disco è fatto con la collaborazione di mamma
Ellen,
presente sia in produzione che con la voce in diversi brani del
disco.
Il
risultato di questo viaggio nel passato è un disco fortemente folk,
di quello americano che si faceva mezzo secolo fa, e sentendo
Childhood Home
si potrebbe credere anche che è stato realizzato all'epoca. Un disco
che scorre tranquillo, senza accelerazioni ma con il suo passo. Un
passo delicato e cadenzato, quasi monotono in un primo momento, ma
che viene reso prezioso dalla voce e dal tocco delle corde che fa
riconoscere subito Ben
Harper.
Ed
è forse proprio la classe dell'artista californiano a dare la spinta
giusta a questo lavoro, che se fosse stato realizzato da qualcun
altro probabilmente non avrebbe avuto lo stesso valore.
Sicuramente
non si tratta di un album tra i migliori di Ben
Harper ma è per certo
uno dei più veri e intensi. Anche il duettare con la madre fa in
modo che si vadano a toccare ambiti emotivi che magari se avesse
fatto tutto da solo non avrebbero reso allo stesso modo.
Recensione Ben Harper - Childhood Home
Reviewed by Unknown
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19:00
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