Recensione John Fogerty - Wrote a Song For Everyone
Arriva un momento nella vita di un'artista in cui si fatto i conti col passato. Ci si guarda indietro e di solito si fa una raccolta. Ma se arrivi a 68 anni e alle spalle hai una delle carriere più importanti della storia del rock(e di raccolte ne sono già uscite parecchie) potresti anche fare qualcosa di diverso.
Cinque anni. Tanto sono durati i Creedence Clearwater Revival, ma in così poco tempo sono riusciti a tirare fuori tanti di quei capolavori che sono riusciti a cambiare per sempre la storia del rock. Alla fine dei '60 con tutti che rincorrevano il sogno hippie e andavano in California, loro che californiani lo erano suonavano pensando al Sud, quello del Blues e del Country.
John Fogerty decide di riproporre tutti i suoi più grandi successi, a cui aggiunge due inediti, e ovviamente si pesca a piene mani dal repertorio dei Creedence. Su quattordici brani, oltre i due inediti, dieci pezzi sono dei tempi della band di cui era il frontman. Ma non si limita a metterli insieme e pubblicarli, li ha riarrangiati e risuonati con la partecipazione di altri artisti. Si passa dai Foo Fighters a Bob Seger, da Kid Rock a Jennifer Hudson fino ad arrivare ai figli del cantante Shane e Tyler Fogerty.
La partenza è fortissima, con la band di Dave Grohl che propone una versione di "Fortunate Son" molto dura e convincente, si passa ai figli del cantante che come i Foo Fighters decidono di puntare su un sound più duro ma che resta abbastanza fedele alla versione originale. Dopo di che abbiamo il primo inedito "Mystic Highway" canzone che ricorda molto le sonorità dei Creedence nella fase iniziale per poi deragliare in un simil gospel nella parte finale. E' comunque un pezzo molto riuscito nella sua interezza. L'altro inedito del disco "Train Of Fools" è un pezzo abbastanza anonimo, basato sulla chitarra di Fogerty ma che non riesce a elevarsi.
Altro pezzo meritevole di note è "Who'll Stop The Rain" in coppia con Bob Seger. L'unica traccia di tutto il disco in cui Fogerty è sembrato a suo agio per quel che riguarda il duetto, probabilmente perché lui e Seger parlano la stessa lingua a livello musicale, con il piano di Seger a aggiungere quel tocco in più al brano.
Il resto del disco vede arrangiamenti tendenti al country e folk che non brillano particolarmente rispetto agli altri, forse l'errore principale è stata la scelta degli artisti con cui duettare. Chiaro esempio è l'ultima traccia "Proud Mary" in coppia con Jennifer Hudson che prova a replicare la versione della canzone proposta anni fa da Tina Turner, non riuscendo però neanche ad avvicinarsi all'originale.
Un disco che probabilmente piacerà a qualcuno, ma non ai fan dei Creedence Clearwater Revival. Quando si ha a disposizione del materiale di questo livello bisognerebbe pensare bene prima di andarlo a modificare, specialmente quando chi lo reinterpreta non è all'altezza di tanta grandezza.
TRACKLIST
"Fortunate son" - con i Foo Fighters
"Almost saturday night" - con Keith Urban
"Lodi" - con Shane Fogerty e Tyler Fogerty
"Mystic highway"
"Wrote a song for everyone" - con Mir
anda Lambert e Tom Morello
"Bad moon rising" - con Zac Brown Band
"Long as I can see the light" - con My Morning Jacket
"Born on the bayou" - con Kid Rock
"Train of fools"
"Someday never comes" - con i Dawes
"Who'll stop the rain" - con Bob Seger
"Hot rod heart" - con Brad Paisley
"Have you ever seen the rain" - con Alan Jackson
"Proud Mary" - con Allen Toussaint, Rebirth Brass Band e Jennifer Hudson
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