Recensione Laura Marling - Once I Was An Eagle
Se a ventitré anni sei già al quarto album, probabilmente hai una maturità artistica superiore a molti tuoi coetanei. Se oltretutto i tuoi dischi precedenti sono stati esaltati dalla critica, forse hai davvero qualcosa di speciale. Ecco così che arriva "Once I Was An Eagle" il nuovo disco della cantautrice inglese.
Se nei precedenti dischi era dominante la connotazione folk dell'artista, in questo nuovo lavoro resta la base supportata da un lato cantautoriale molto più pronunciato. Si parte con i primi quattro pezzi Take the Night Off, I Was An Eagle, You Know, Breathe che altro non sono che un'unica composizione di quindici minuti in cui si parte con solo la sua voce e la chitarra e mano mano vanno a aggiungersi melodie sempre più complesse quasi a creare una sorta di intreccio onirico. Segue il primo singolo estratto dal disco, l'esplosione folk di "Master Hunter" che riporta a sonorità molto familiari dei primi album.
Si prosegue con un alternanza di intimità e folk che la cantante riesce a miscelare alla perfezione grazie alla sua voce, con la quale riesce a comunicare in modo favoloso le emozioni delle canzoni che interpreta.
Se Devil's Resting Place è un incalzante folk la successiva Interlude è un pezzo strumentale che sembra voltare faccia al disco. Si passa a sonorità meno intime e più aperte verso l'esterno.
La seconda parte del disco è molto più leggera e scorrevole rispetto all'inizio. La connotazione Folk si fa più insistente e l'intimo della cantante viene un po' messo da parte. E' come se dopo una discesa nel profondo umano della prima parte si risalisse per far tornare fuori la parte più gioiosa dell'artista.
Sicuramente degne di nota Where Can I Go? e When Were You Happy? la prima con il sua leggerezza, la seconda per l'interpretazione, più parlata che cantata.
La particolarità di questo disco, e della Marling stessa, è come lei riesca a cambiare registro vocale in base all'emozione che la canzone vuole esprimere. Riesce a passare dal falsetto alle note basse con una semplicità che farebbe invidia a molte sue colleghe più esperte.
Un disco complessivamente ben riuscito, in cui Laura Marling dimostra ancora una volta tutto il suo talento sia vocale che come chitarrista. Si tratta sicuramente di un disco da ascoltare più che da sentire, ma in un periodo in cui la musica è perlopiù usa e getta, la cantautrice inglese è sicuramente un'artista da segnalare tra le migliori.
TRACKLIST
"Take the night off"
"I was an eagle"
"You know"
"Breathe"
"Master hunter"
"Little love caster"
"Devil's resting place"
"Interlude"
"Undine"
"Where can I go?"
"Once"
"Pray for me"
"When were you happy? (And how long has that been)"
"Love be brave"
"Little bird"
"Saved these words"
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