Recensione Dissidio - Thisorientamento
Una voce di Capovilliana memoria ci
introduce a un disco, come una voce fuori campo ci introduce a uno
spettacolo teatrale. Su il sipario, arrivano i Dissidio. Ed
l'introduzione di Ciao
Ciao (pt.1) che
ci fa entrare in questo dialogo surreale tra due persone di cui non
frega nulla all'una dell'altra. Una sorta di opera rock dai connotati
teatrali, con il cantato che spesso lascia lo spazio al dialogo, alla
recitazione, e un certo gusto per la teatralità. Peccato che quando
si va a teatro difficilmente si possa sentire quello che offrono i
Dissidio in
questo Thisorientamento.
Riff
assassini, ritmiche pressanti, testi surreali al limite del grottesco
che ci raccontano un mondo cupo e disilluso perlomeno nei rapporti
umani. Tratteggi di Nu-metal si alternano a visioni acide, brani che
cercano di sfuggire a ogni categorizzazione, ma che sanno di essere
rock. Perlomeno come indole. E che fanno di questo Thisorientamento
un
debutto con il botto. Perché miscelare così perfettamente suoni
devastanti, testi psicologicamente violenti e un sano gusto per lo
spettacolo è di una difficoltà rara, ma il trio calabrese ne esce
alla grandissima.
E
quando alla fine si chiude il sipario, e la stessa voce che ci aveva
introdotto ci domanda “Che
volete, che volete ancora?”
uno strano senso di alienazione alberga in chi ha appena sentito il
disco. E in fin dei conti non è questo il vero motivo di essere per
la musica, come per il teatro? Non è creare emozioni forti a chi
ascolta, il vero motivo per suonare?
Recensione Dissidio - Thisorientamento
Reviewed by Unknown
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19:29
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