Header AD

Recensione A casa tutto bene - Brunori Sas

Se il Cammino di Santiago in taxi era il disco della crescita per Brunori Sas, questo A casa tutto bene è, com'è che si dice? Ah si, il disco della maturità. Che fa quasi ridere dirlo per un artista quasi quarantenne con una carriera quasi decennale alla spalle.
Il quarto lavoro del cantautore calabrese va valutato in due parti, la musica e i testi. Se da un punto di vista musicale questo è di certo il suo disco più difficile, il meno semplice, dal lato dei testi siamo di fronte alle parole più dirette possibili. Perché “Se canti il popolo, sarai anche un cantautore, sarai anche un cantastorie ma ogni volta ai tuoi concerti non c'è neanche un muratore.”

Sono passati i tempi della prima parte della carriera. Ora probabilmente Rosa ti lascia nel viaggio Lamezia Milano e i ragazzi di Guardia '82 sono cresciuti e vivono il loro amore come l'ossessione di Colpo di pistola. La disillusione prende il sopravvento sull'ottimismo, in un paese dominato da chi considera L'uomo nero il più grande dei problemi. E allora ci si rifugia in quello che si conosce, nel proprio porto sicuro. Ecco perché alla fine si finisce a cantare per combattere le proprie paure, senza prendersi troppo sul serio perché fai "Canzoni che parlano d'amore, perché alla fine dai di che altro vuoi parlare? Che se ti guardi intorno non c'è niente da cantare, solamente un grande vuoto che a guardarlo ti fa male."

Questo quarto lavoro di Brunori Sas è anche il più difficile da valutare, perché non arriva subito come arrivavano i precedenti. Possibile che tra qualche tempo staremo qui a parlare di come sia il miglior lavoro della sua produzione, e di questo ne sono quasi sicuro. Purtroppo ognuno cresce a proprio modo ed è il caso di dirlo, Dario Brunori è diventato maturo.

Recensione A casa tutto bene - Brunori Sas Recensione A casa tutto bene - Brunori Sas Reviewed by Unknown on 19:17 Rating: 5

Nessun commento