Gli Inguardabili - Recensione The Day After Tomorrow

Ma
Dennis “Mascellone”
nostro
prova a mettere in guardia i potenti del mondo, dicendo come una
possibile nuova glaciazione si possa verificare tra cento o mille
anni. Peccato che la situazioni precipiti nell'arco di settantadue
ore...Uno scienziato di cui fidarsi, non c'è più alcun dubbio.
Da grande scienziato qual è però,
durante la devastazione mondiale che lui aveva predetto, abbandona
tutto per andare a salvare il figlio a New York. A piedi. Durante la
glaciazione. Facendo circa cento miglia a piedi in due giorni. Ok.
![]() |
"Lei è uno scienziato" "Chi?Io?" |
Il film vorrebbe portare un messaggio
politico (totalmente giusto) solo che per farlo si rivolge a una
serie di cliché che ormai non fanno neanche più ridere. Ci troviamo
quindi davanti a un fenomeno devastante ma di cui prima era a
conoscenza una sola persona al mondo, a politici totalmente idioti,
poliziotti incapaci che portano a morire centinaia di persone,
nazioni cattive ed ad altre che possono anche congelare, tanto sti
cazzi, siamo gli USA e se la Russia sparisce, meglio.
Perché si, perché quando l'unica
speranza di salvezza per milioni di persone è andare in Messico,
loro, i messicani cattivi, chiudono le frontiere per poi riaprirle a
fronte della cancellazione del debito di tutta l'America Latina.
Cattivi e avidi.
Ma in fondo chissene frega della
devastazione globale quando c'è da salvare il figliolo rincoglionito
di Dennis Quaid? Un Jake Gyllenhaal che non capisce neanche lui come
è finito su quel set.
E visto che ci siamo assegnamo il
premio all'attore che non c'entra nulla col resto. Per The Day
After Tomorrow il
vincitore è....Ian
Holm. Perché
Shakespeare per cinquant'anni è bello ma i dollari dei disaster
movie a un certo punto servono.
Ma
in fin dei conti il termine ultimo di Emmerich
era distruggere la Terra anche in questo film, e in buona parte ci
riesce. Riesce a mettere cicloni, ghiaccio, onde anomale, tornado a
Los Angeles cattivi come la peste che si uniscono tra loro per fare
ancora più danni, lupi scappati dallo zoo che provano a mangiare
persone a -100° C. Ma soprattutto fa ripetere centinaia di volte ai
suoi personaggi che a quelle temperature chiunque sarebbe ibernato
all'istante, tranne però Dennis Quaid e figlio che possono uscire
all'aperto anche a volto scoperto e stare fuori minuti interi senza
problemi, neanche uno starnuto. E poi combustibile degli elicotteri
che ghiaccia in tempo zero ma Mascellone
può accendere il gas in cucina e tenerlo acceso per ore perché
quello non gela. Stato di allerta mondiale e le immagini satellitare
vengono viste dopo ore dagli avvenimenti. Una serie di scene totalmente senza senso.
E
ancora, New York nell'occhio del ciclone, temperature che si abbasano
di 10° al secondo, tutto che si congela all'istante ma il
fuocherello fatto coi libri in biblioteca blocca l'Era Glaciale. A
saperlo prima bastava una brace per salvare tutti. Se non fosse un
film “serio” potrebbe essere tranquillamente la parodia di tutti
i disaster movie già visti.
![]() |
Facciamo due braciole? |
La
cosa che però mi ha inquietato di più è stato il fatto che la
nuova Era Glaciale inizia e finisce nell'arco di cinque giorni. Si,
cinque giorni. Informandomi un poco ho scoperto che una qualsiasi Era
Glaciale dura centinaia/migliaia di anni. In The
Day After Tomorrow
dopo cinque giorni torna il sole e loro escono tranquillamente, con
il sorrisone di Dennis
Quaid a
rassicurare tutti. Perché in fondo dai, pensate che se uno così può
esser preso per il ruolo di uno scienziato, la glaciazione non è poi
così una brutta cosa.
Gli Inguardabili - Recensione The Day After Tomorrow
Reviewed by Unknown
on
16:25
Rating:

Post a Comment