Recensione Damon Albarn - Everyday Robots

Everyday Robots si
discosta totalmente da quello che abbiamo imparato a conoscere di
Damon Albarn. È
un disco intimo e personale, senza veri e propri picchi, ma che vive
nella sua malinconia e a tratti cupezza. A fare la voce grossa c'è
il pianoforte e le basi elettroniche, con la chitarra messa quasi
totalmente da parte, in cui si sente però la voglia di provare a
fare qualcosa di diverso e molto lontano dal classico stile di
Albarn.
E
se in Heavy Seas Of Love
si può sentire forte la mano di Eno,
le altre undici tracce del disco scorrono senza picchi, mantenendo
quasi sempre la stessa andatura e non lasciando spazio a nient'altro
che alla voce di Albarn.
Un lavoro diverso da quello che ci ha abituato a sentire con i Blur e con i Gorillaz, ma non per questo di qualità inferiore. Un disco forse difficile e non adatto ad un ascolto leggero, ma che è probabilmente il più personale del cantante londinese. E comunque è un ottimo modo di passare il tempo in attesa del ritorno discografico dei Blur.
Recensione Damon Albarn - Everyday Robots
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