Recensione Nicola Barghi - Elettroshock

Un
disco solare, aperto, colorato e vivace. Che riesce a muoversi in
larghi spazi senza mai perdere la via maestra. Il pop al centro di
tutto, con deviazioni verso l'elettronica ( A
Show)
o verso atmosfere più rock ( We
Felt Fine).
Addirittura c'è un accenno di Rockabilly ( Little
Girl)
e non si crea problemi a cantare in inglese o in italiano ( Bugie,
Elettroshock).
Tra gli undici brani abbiamo anche due cover di brani celebri, Lonely
Boy dei
Black Keys e Old
Brown Shoe dei
Beatles. E se la prima si mantiene abbastanza fedele all'originale,
la seconda vive di una nuova vita orientata all'elettronica più
radicale, risultando decisamente riuscita.
Il
risultato
di
Elettroshock
è un disco con una bellissima confezione, senza per questo essere
vuoto all'interno. Un disco che fa divertire con leggerezza, come
dovrebbe sempre fare il pop. Un lavoro che può accompagnare di
sfuggita o essere ascoltato con attenzione, buono per qualsiasi
occasione in cui non ci si voglia appesantire, ma si voglia ascoltare
musica ben fatta.
Recensione Nicola Barghi - Elettroshock
Reviewed by Unknown
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19:07
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