Recensione Thom Yorke - Tomorrow's Modern Boxes

E
se si aggiunge una novità dal punto di vista della fruibilità della
musica, anche dal lato artistico non sono poche le sorprese. Ormai la
trasformazione del suono dei Radiohead verso l'elettronica è
completato, e tutti sono a conoscenza della passione di Thom
Yorke per
l'attività di DJ. Ecco quindi che veniamo portati in un club di
Londra, uno di quelli dove Yorke
mette
la sua passione in gioco.
Suoni
cupi, ripetitivi, quasi ossessivi sono l'asse portante di questo
disco. Ritmi incalzanti si alternano con pianoforte e voce ( Guess
Again),
lasciando poi spazio a una brano che sembra essere una canzone
d'amore ( Interference)
per tornare poi a chiuderci in quel locale fumoso e non uscirne più.
Si ritorna in un posto buio e cupo, senza possibilità di fuga e di
salvezza, quasi come se Thom
Yorke
volesse portarci sempre più dentro le proprie ossessioni, o almeno
in quelle che ancora non aveva esplorato in tutti i suoi precedenti
progetti.
Thom
Yorke dimostra
come con la musica ci si può giocare e si può modellare a proprio
piacimento, senza per questo abbassare degli standard qualitativi che
ormai hanno raggiunto vette quasi inarrivabili.
Recensione Thom Yorke - Tomorrow's Modern Boxes
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