Recensione Marlene Kuntz - Pansonica

Già
dal titolo Pansonica
vuol ricordare il brano che più di tutti ha segnato il successo del
gruppo, quella Sonica
che
gli ha aperto le porte del grande pubblico. E i sette brani proposti
mantengono un filo conduttore con la produzione dell'epoca, sebbene
risuonate a distanza di vent'anni. Un operazione che renderà felici
sia i fans della prima ora che ritroveranno suoni che la band ha
quasi totalmente abbandonato, ma anche utile per chi la band l'ha
scoperta più tardi che può accedere e avvicinarsi meglio al vecchio
repertorio.
Ma
è anche abbastanza lontano da quello che sentivamo parecchio tempo
fa. In Pansonica
sono le linee di basso a farla da padrone, la voce di Godano
è quella matura degli ultimi anni, e il tutto suona ruvido e
ancestrale ma che perde la violenza che era la base portante dei
Marlene Kuntz
dell'epoca.
Un
disco che vuole ricordare un periodo meraviglioso per la band, e
aggiungo io per un certo di tipo di musica in Italia, ma che suona un
po' anacronistico a sentirlo ora da una band che ha sposato una
poetica totalmente diversa rispetto al passato. Ma che ci fa
riportare la memoria a quegli anni dove tutto è nato, e ci dà prova
di un gruppo in forma e con tanta voglia di suonare.
Recensione Marlene Kuntz - Pansonica
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