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Recensione Post-CSI - Breviario Partigiano

Il vero significato del 25 Aprile si sta lentamente perdendo con il passare degli anni. Vuoi per la graduale scomparsa di chi a fatto si che quella giornata fosse possibile, vuoi per una sorta di revisionismo storico in atto nel nostro paese, la data del 25 Aprile 1945 non ha più quel valore che ricopriva per le generazioni che ci hanno preceduto. E come spesso accade è compito degli artisti fare in modo che questa memoria non vada persa. Lo si è fatto nel 1995 grazie al comune di Correggio che mise insieme diversi artisti, tra cui i CSI, Marlene Kuntz, Africa Unite, nella raccolta Materiale Resistente per i cinquant'anni dalla Liberazione. Lo hanno fatto dieci anni fa i Modena City Ramblers con Appunti Partigiani, in cui rileggevano canti popolari insieme a diversi ospiti. Nel suo piccolo lo ha fatto Francesco Guccini nel suo ultimo disco L'ultima Thule con i brani Quel giorno d'Aprile e Su in collina. E ora per il settantennale lo fanno i Post-CSI con questo Breviario Partigiano, nato da un'idea di Massimo Zamboni che porta in dote racconti raccolti in questi anni sulla sua storia familiare, legata a doppio filo a quella della resistenza.
E questo progetto porta a un disco, un film e un libro realizzati grazie ai fans, che nel Crowdfounding organizzato per il progetto hanno raccolto il necessario nell'arco di ventiquattro ore e con il resto hanno potuto pure procedere alla distribuzione nei negozi del progetto, non riservandolo solamente ai finanziatori.
Il disco che fa da colonna sonora al film Il Nemico – Un Breviario Partigiano rimette insieme Massimo Zamboni, Giorgio Canali, Gianni Maroccolo e Francesco Magnelli, già insieme nei CCCP prima e nei CSI dopo, e vede l'aggiunta della voce di Angela Baraldi, e come da reunion ormai datata 2013 si nota la mancanza di Giovanni Lindo Ferretti.
Breviario Partigiano non punta a mettere in risalto le qualità musicali dei singoli, ormai già note a tutti, ma si concentra sulle storie, sulle sensazioni, su quello che a tratti sembra essere un grido disperato di chi non vuole essere dimenticato. E rispetto ai già citati omaggi degli ultimi due decenni ha la forza di sembrare davvero un disco, e non solo un collage di pezzi che fanno parte della nostra cultura popolare. Tra brani inediti ( Il nemico, Senza domande e Breviario Partigiano) ripescaggi dalla discografia dei CSI ed esecuzioni live prese dal tour del 2013, i Post-CSI riescono a dare un senso a questo materiale dal forte impatto culturale. E la sublimazione è nella chiusura di 29 Febbraio in cui è lo stesso Zamboni a narrare la storia del proprio nonno materno, fascista ucciso dai partigiani.


Progetti di questo tipo sono sempre borderline. Si rischia facilmente di trasformare il tutto in un operazione nostalgia, sia per i temi trattati che per la storia dei componenti riuniti per l'occasione. Ma quando i nomi in ballo sono tra quelli che hanno segnato indelebilmente la storia della musica italiana tutti i dubbi vengono dissipati da un lavoro omogeneo e vero. Un lavoro potrebbe essere un episodio a se stante, ma che potrebbe pure far venir voglia a questi meravigliosi artisti di tornare a fare qualcosa insieme, che non siano tour di ricordo dei tempi andati. 
Recensione Post-CSI - Breviario Partigiano Recensione Post-CSI - Breviario Partigiano Reviewed by Unknown on 13:29 Rating: 5

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