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Muse Stadio Olimpico Roma Live Report


Ore 20,55 quando dagli altoparlanti dello Stadio Olimpico, una voce annuncia che i Muse hanno scelto il concerto romano per la registrazione del DVD che seguirà questo tour. La folla che già gremiva lo stadio da ore esplode in un boato che non si placherà per le due ore e mezza che seguiranno.
Che il pubblico fosse carico si notava già tre ore prima del concerto quando il parterre era già stracolmo, e hanno beneficiato di questa carica anche i due gruppi spalla che si sono esibiti prima dei Muse. We Are The Oceans e gli Arcane Roots hanno iniziato a scaldare il pubblico con il loro rock diretto, ma è al termine delle aperture che lo stadio ha iniziato a andare in fibrillazione in attesa del trio britannico.
Il palco ricorda molto una fabbrica alla cui cima si trovano sei ciminiere che saranno parte integrante di tutto lo spettacolo, e troviamo una pedana che si insinua tra il pubblico fino a raggiungere il centro dello stadio.
Puntuali alle 21 ecco arrivare Matt Bellamy e soci che attaccano subito con due pezzi dell'ultimo lavoro “Supremacy” e “Panic Station” ed ecco entrare in scena anche le ciminiere poste sulla cima della struttura, che iniziano a gettare lingue di fuoco verso il cielo. È con i due primi classici che l'Olimpico inizia a diventare un fattore importante nello show. “Plug In Baby” e “Map Of Problematique” fanno scoppiare l'ovazione e la voce di Bellamy per lunghi tratti viene sovrastata da quella del pubblico, che probabilmente non voleva far sfigurare l'Italia, visto che questo show verrà poi visto in tutto il mondo.
Matt Bellamy dimostra fin dall'inizio del concerto di essere in grandissima forma, gestendo a proprio piacimento il pubblico, pronto a impazzire per ogni parola in italiano che il frontman pronuncia.
La band continua a pescare a piene mani da tutto il loro repertorio, prediligendo l'ultimo lavoro, quel The 2nd Law che stanno portando appunto in tour, accolto ottimamente da parte del pubblico romano, ma come sempre è all'ascolto dei classici che il pubblico impazzisce.
È ovviamente uno spettacolo per le orecchie della platea, ma non è da meno lo show messo in piedi per gli occhi dei presenti. Tra giochi di fuoco, uomini d'affari che lanciano banconote al pubblico, robot che ballano per il palco ecco arrivare nel momento probabilmente più intimo del concerto, mentre la band è raggruppata sulla pedana al centro dello stadio ad eseguire un'intensa versione di “Unintend”, fa capolino da dietro il palco una gigantesca lampadina che sorvola la band, da cui appare una ballerina che inizia a volteggiare nel cielo.
Dopo “Undisclosed Desires” in cui Matt scende tra il pubblico a prendere il meritato abbraccio della folla, la band torna per eseguire due bis, che rendono ancora più incandescente la serata, e la chiusura con “Uprising” e “Starlight” rendono ancora più entusiasmante la performance.





Purtroppo a fronte di uno spettacolo totale, c'è da rimarcare come sempre la pessima acustica offerta dallo stadio Olimpico, evidentemente non adatto a ospitare eventi del genere.
Due ore e mezza di un'intensità pazzesca, praticamente senza alcuna pausa, in cui il trio inglese dimostra di essere uno dei migliori gruppi del mondo, e che nel live riesce a tirare fuori sempre il meglio da loro stessi, che riesce a far uscire dallo stadio 70mila persone con il sorriso stampato sul viso, sicuri che difficilmente li abbandonerà nei prossimi giorni.




Setlist :

Supremacy
Panic Station
Plug In Baby
Map Of Problematique
Resistance
Animals
Knights Of Cydonia (Man With the Harmonica Intro)
Dracula Mountain (Bass & Drum Jam)
Explorers
Interlude
Hysteria
Monty Jam
Feeling Good
Follow Me
Liquid State
Madness
Time Is Running Out
Stockholm Syndrome
B-Stage
Unintended
Guiding Light
Blackout
Undisclosed Desires
Encore
The 2nd Law: Unsustainable
Supermassive Black Hole
Survival
Encore 2
Uprising
Starlight
Muse Stadio Olimpico Roma Live Report Muse Stadio Olimpico Roma Live Report Reviewed by Unknown on 19:05 Rating: 5

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