Muse Stadio Olimpico Roma Live Report
Che
il pubblico fosse carico si notava già tre ore prima del concerto
quando il parterre era già stracolmo, e hanno beneficiato di questa
carica anche i due gruppi spalla che si sono esibiti prima dei Muse.
We Are The Oceans e gli Arcane Roots hanno iniziato a scaldare il
pubblico con il loro rock diretto, ma è al termine delle aperture
che lo stadio ha iniziato a andare in fibrillazione in attesa del
trio britannico.
Il
palco ricorda molto una fabbrica alla cui cima si trovano sei
ciminiere che saranno parte integrante di tutto lo spettacolo, e
troviamo una pedana che si insinua tra il pubblico fino a raggiungere
il centro dello stadio.
Puntuali
alle 21 ecco arrivare Matt Bellamy e soci che attaccano subito con
due pezzi dell'ultimo lavoro “Supremacy” e “Panic Station” ed
ecco entrare in scena anche le ciminiere poste sulla cima della
struttura, che iniziano a gettare lingue di fuoco verso il cielo. È
con i due primi classici che l'Olimpico inizia a diventare un fattore
importante nello show. “Plug In Baby” e “Map Of Problematique”
fanno scoppiare l'ovazione e la voce di Bellamy per lunghi tratti
viene sovrastata da quella del pubblico, che probabilmente non voleva
far sfigurare l'Italia, visto che questo show verrà poi visto in
tutto il mondo.
Matt
Bellamy dimostra fin dall'inizio del concerto di essere in
grandissima forma, gestendo a proprio piacimento il pubblico, pronto
a impazzire per ogni parola in italiano che il frontman pronuncia.
La
band continua a pescare a piene mani da tutto il loro repertorio,
prediligendo l'ultimo lavoro, quel The 2nd Law che stanno
portando appunto in tour, accolto ottimamente da parte del pubblico
romano, ma come sempre è all'ascolto dei classici che il pubblico
impazzisce.
È
ovviamente uno spettacolo per le orecchie della platea, ma non è da
meno lo show messo in piedi per gli occhi dei presenti. Tra giochi di
fuoco, uomini d'affari che lanciano banconote al pubblico, robot che
ballano per il palco ecco arrivare nel momento probabilmente più
intimo del concerto, mentre la band è raggruppata sulla pedana al
centro dello stadio ad eseguire un'intensa versione di “Unintend”,
fa capolino da dietro il palco una gigantesca lampadina che sorvola
la band, da cui appare una ballerina che inizia a volteggiare nel
cielo.
Dopo
“Undisclosed Desires” in cui Matt
scende tra il pubblico a prendere il meritato abbraccio della folla,
la band torna per eseguire due bis, che rendono ancora più
incandescente la serata, e la chiusura con “Uprising” e
“Starlight” rendono ancora più entusiasmante la performance.
Purtroppo
a fronte di uno spettacolo totale, c'è da rimarcare come sempre la
pessima acustica offerta dallo stadio Olimpico, evidentemente non
adatto a ospitare eventi del genere.
Due
ore e mezza di un'intensità pazzesca, praticamente senza alcuna
pausa, in cui il trio inglese dimostra di essere uno dei migliori
gruppi del mondo, e che nel live riesce a tirare fuori sempre il
meglio da loro stessi, che riesce a far uscire dallo stadio 70mila
persone con il sorriso stampato sul viso, sicuri che difficilmente li
abbandonerà nei prossimi giorni.
Setlist
:
Supremacy
Panic
Station
Plug
In Baby
Map
Of Problematique
Resistance
Animals
Knights
Of Cydonia (Man With the Harmonica Intro)
Dracula
Mountain (Bass & Drum Jam)
Explorers
Interlude
Hysteria
Monty
Jam
Feeling
Good
Follow
Me
Liquid
State
Madness
Time
Is Running Out
Stockholm
Syndrome
B-Stage
Unintended
Guiding
Light
Blackout
Undisclosed
Desires
Encore
The
2nd Law: Unsustainable
Supermassive
Black Hole
Survival
Encore
2
Uprising
Starlight
Muse Stadio Olimpico Roma Live Report
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19:05
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