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Recensione Luminal - Acqua Azzurra, Totò Riina

Nel panorama musicale indipendente italiano di questi tempi si sta sviluppando un movimento abbastanza consistente di band che hanno scelto una musica leggera e spensierata, che si rifà ai nostri anni '60-'70 ma con ovvi adattamenti ai suoni attuali. Ecco, i Luminal se ne fregano e vanno dall'altra parte. Non hanno alcuna intenzione di essere leggeri e carini, di fare giri di parole per cantare le virtù umane. Anzi loro cercano il peggio della società e ce lo raccontano direttamente, senza girarci intorno, ma buttandocelo in faccia.
Già dal titolo di questo nuovo lavoro, Acqua Azzurra, Totò Riina si capisce la contrapposizione tra il simbolo di quella spensieratezza e il simbolo del marciume del nostro paese. Storie di pornoattori al capolinea ( La vera storia di René Guenon pornoattore), di operai della Fiat incazzati ( L'operaio della Fiat II la vendetta), storie di desolazione umana ( Anna e il caldo che ha) intervallate a invettive contro il mondo finto che abbiamo intorno, andando a decostruire le nostre convinzioni e verità, fino ad arrivare a distruggere quelli che sono stati indicati come idoli ( Ammazza i tuoi idoli).
Il tutto con un tappeto musicale di tutto rispetto, con musiche che spaziano dall'elettronica all'Alt rock più puro. Echi Verdeniani ( Non riesco ad avere soddisfazione, Correre nel buio) si incrociano con richiami a una scena elettronica che sta facendo sempre più proseliti nel nostro paese. Stessa strada che avevano intrapreso nel precedente Amatoriale Italia, inserendo comunque quel furore Punk che aveva contraddistinto i primi lavori della band.


I Luminal si dimostrano ancora di più tra le più belle realtà che abbiamo nel nostro paese. Una band in continua crescita e che se ne frega di piacere al grande pubblico. Ma si fanno carico di raccontare la nostra realtà, e lo fanno decisamente bene.  
Recensione Luminal - Acqua Azzurra, Totò Riina Recensione Luminal - Acqua Azzurra, Totò Riina Reviewed by Unknown on 13:38 Rating: 5

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