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Recensione 7 Training Days - Wires

Chitarre distorte, tante influenze e un sound deciso e potente. Questi sono gli ingredienti principali di questo nuovo lavoro dei 7 Training Days. Wires arriva dopo otto anni di attività della band, che li ha visti pubblicare un disco e un EP negli ultimi tre anni.
E questa esperienza maturata in quasi un decennio di attività la si ritrova in questo loro nuovo lavoro, che lascia pochi spazi alle sbavature e ci offre una band solida e coesa.
Ritmi malinconici e sospesi, tanti brani che sembrano sempre sul punto di esplodere ma che poi si richiudo a ricciolo su loro stessi, lasciando quasi un senso di incompiutezza in chi li ascolta. Ma non deve essere visto come un difetto, anzi. È una chiara scelta della band che sembra voler lasciare sospesi gli ascoltatori in una sorta di limbo.
E come detto si sentono anche tante influenze. La maggior parte delle quali arrivano direttamente dagli anni '90 e da un certo tipo di musica alternativa. La via maestra tracciata un rock abbastanza orecchiabile e fruibile ai più, ogni tanto divaga andando a battere strade a volte vicine al post-rock ( I Will, The Greater Good ) e a volte invece più vicine a uno scanzonato Brit-pop ( You Are Not Me, Down By The River).


Ma il punto principale di qualsiasi disco al mondo è avere dei bei brani. E i 7 Training Days ne propongono dodici tutti decisamente buoni, in cui è difficile trovare un punto debole.
Recensione 7 Training Days - Wires Recensione 7 Training Days - Wires Reviewed by Unknown on 17:23 Rating: 5

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