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Recensione Kings Of Leon - Mechanical Bull

Sesto album in dieci anni per la band a conduzione familiare dei tre fratelli Followill, Caleb, Ivan Nathan e Michael Jared accompagnati dal cugino Matthew. Lavoro che è il seguito di Come Around Sundown del 2010 forte dei numerosi dischi d'oro e di platino conseguiti.


Quando stai per pubblicare un album a seguito di due immani successi come Come Around Sundown e Only By The Night sei sicuramente sottoposto a pressioni che in passato non avevi. E se aggiungiamo gli accadimenti degli ultimi anni, tra problemi di salute, dipendenze, concerti annullati e mai recuperati e addirittura voci di scioglimento del gruppo, questo risulterà essere uno dei dischi più attesi di questo 2013.
E i quattro ragazzi americani sembrano rispondere Presenti alla chiamata dei fans. E lo si era capito già dal primo singolo estratto da questo nuovo lavoro, quella Supersoaker che aveva fatto andare la mente ai precedenti lavori della band.


Se è vero che guardare al passato serve a comprendere meglio il presente, i Kings of Leon devono aver avuto questa massima stampata in mente durante tutte le fasi di registrazione del disco. Difatti questo nuovo lavoro in studio lascia veramente poco alle novità sonore, andando invece a calcare il solco tracciato dai precedenti lavori. Fin dal primo accordo è facilmente riconoscibile il suond della band, ma con un ritrovato spirito compositivo che nell'ultimo lavoro era venuto meno.
La differenza sostanziale di questo lavoro rispetto agli ultimi è la quasi totale assenza di un brano che spicca sul resto, un Hit da proporre al grande pubblico, ma è di un livello abbastanza uniforme tendente all'alto. L'unica canzone che spicca rispetto al resto è Family Tree in cui si sente la voglia di provare qualcos'altro, con un ritornello ammiccante già a prova di esibizioni live.



Un lavoro decisamente buono per la famiglia Followill, che mantiene alto il loro standard dopo gli ultimi due lavori. Ovviamente si possono muovere delle critiche per la poca originalità e la mancanza di nuove idee, ma quando sai fare un tipo di musica così bene, senza stancare chi ti ascolta, è anche difficile capire perché dovrebbero cambiare.


Tracklist :

Supersoaker
Rock City
Don’t Matter
Beautiful War
Temple
Wait for Me
Family Tree
Comeback Story
Tonight
Coming Back Again
On the Chin
Recensione Kings Of Leon - Mechanical Bull Recensione Kings Of Leon - Mechanical Bull Reviewed by Unknown on 22:17 Rating: 5

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