Recensione Bruce Springsteen - High Hopes
Dopo due anni da Wrecking Ball
ritorna nei negozi il nuovo album del Boss, Bruce Springsteen. Un
disco molto atteso dopo che gli ultimi due lavori non hanno trovato terreno
fertile tra la critica, anzi erano stati ampiamente stroncati, ma che
come sempre quando si parla di Springsteen avevano avuto un ottimo
riscontro commerciale.
Ormai è quasi
consuetudine avere tra le mani un nuovo disco di Bruce Springsteen
ogni due anni. E forse è per questo che la qualità degli ultimi album non era all'altezza della fama del Boss.
I dubbi sul disco nascono anche dal
fatto che la maggior parte dei brani non sono inediti. Tra cover,
brani scartati da precedenti lavori e nuove versioni di brani già
pubblicati, si era pensato a una raccolta più che a un
nuovo disco vero e proprio.
Ma questo nuovo
lavoro nasce sotto altri auspici. Già la collaborazione con Tom
Morello ( Rage Against The Machine ) presente in otto brani su dodici
prova a dare uno spessore diverso al nuovo lavoro di Springsteen.
Una delle
caratteristiche principali dei dischi di Bruce Springsteen è l'avere
un tema portante, una linea guida che viene seguita per tutta la
durata dell'album, che sia un tema politico o un sentimento, invece
questo High Hopes si presenta come una serie di schegge a se
stanti, senza un filo logico conduttore. E anche lo stile del disco
segue questo andamento. Si passa da brani puramente “alla
Springsteen” a brani che vanno da altre parti, che sia il folk, il
country o il synth pop.
Sono tanti i pezzi
interessanti all'interno di questo album, a partire dalle
riproposizioni dei suoi pezzi a cui è stato dato un nuovo look.
American Skin già sentita dal vivo diventa a tutti gli
effetti un pezzo alla Springsteen, così come la cover Just Like
Fire Would ( The Saints ). Anche la rivisitazione elettrica
di The Ghost of Tom Joad che con la chitarra di Morello cambia
totalmente forma rispetto all'originale. Meritevoli di nota sono
anche gli ultimi due brani del disco, The Wall e Dream
Baby Dream ( dei Suicide ) anche queste già sentite dal vivo a
cui l'aggiunta della classe della E Street Band fornisce una forza
emotiva particolare.
Anche se i dubbi
erano parecchi prima della pubblicazione del disco, il Boss riesce a
dimostrare che anche nelle produzioni in studio può ancora dare
molto, e che non è solo un animale da palco. Sicuramente uno dei
lavori migliori dell'ultimo decennio di Springsteen, anche se
ovviamente non all'altezza dei grandi classici del cantastorie del
New Jersey.
Tracklist :
- High Hopes
- Harry's Place
- American Skin ( 41 Shots )
- Just Like Fire Would
- Down In The Hole
- Heaven's Wall
- Frankie Fell In Love
- This Is Your Sword
- Hunter Of Invisible Game
- The Ghost Of Tom Joad
- The Wall ballata
- Dream Baby Dream ballata
Recensione Bruce Springsteen - High Hopes
Reviewed by Unknown
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11:40
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