Recensione Simon & Garfunkel - Bridge Over Troubled Water
La fine di un sodalizio artistico può
essere paragonato alla fine di un amore. E come tale lascia
strascichi nella vita di chi è coinvolto. Quello che ci hanno
lasciato Simon & Garfunkel dalla fine della loro storia (
artistica si intende ) è Bridge Over Troubled Water. Forse
uno delle migliori eredità mai lasciate da una band per chiudere la
loro carriera insieme.
Ma
questo disco oltre a segnare la fine del duo, segna anche la fine di
un'epoca. Arrivano al capolinea anche gli anni '60, e con loro il
folk inteso in una certa maniera. Alla maniera pura, senza
intromissioni di altro genere. E se nel 1965 Bob Dylan con la sua
elettrica a Newport aveva fatto imboccare il viale del tramonto a
questo tipo di Folk, Simon & Garfunkel con questo loro ultimo
lavoro segnarono la parola fine, aprendo di fatto gli anni '70 fatti
di contaminazioni e intrecci tra generi.
Paul
Simon e Art Garfunkel erano ai ferri corti ormai da tempo. Simon era
la vera mente del duo, ma era convinto di non veder riconosciuti i
suoi meriti. Lui era l'autore, il chitarrista mentre secondo lui
Garfunkel metteva solo a disposizione la sua splendida voce per
l'esecuzione. I due praticamente si ignoravano, ma decisero comunque
di registrare questo ultimo lavoro. E tirarono fuori il miglior
lavoro della loro carriera insieme.
La
titletrack è una ballata per voce e chitarra che rapisce per il suo
testo che è un elogio all'amicizia, quella vera, che è da subito
inserita tra i classici della band. Così come la spinta emotiva è
fondamentale per The Boxer,
ballata su un uomo in rovina. Ma il classicismo si ferma qui, perché
il disco è zeppo di suoni nuovi per i due. Cecilia e
Il Condor Pasa hanno
ritmi esotici, che fanno notare la passione per Simon verso i suoni
che vengono da lontano, passione che uscirà completamente fuori con
i suoi lavori da solista. Il resto dell'album è un trattato di come
si dovrebbe fare musica pop. L'anima del disco è attraversata dallo
spirito dei Beatles, con alcune canzoni che fanno pensare subito ai
Fab Four, ma ampliate dalle armonie vocali che i due newyorkesi
sapevano creare.
Il
testamento di una band, di due uomini che non si ritroveranno mai a
livello umano, anche se ogni tanto tornano sul palco per deliziare i
loro fan con la loro arte ( il live a Central Park su tutto ). Da qui
in poi Simon avrà una carriera splendente come solista, dimostrando
che forse aveva ragione a pensare di avere la maggior parte dei
meriti, mentre Garfunkel avrà un futuro abbastanza trascurabile.
Quello che resta è uno dei più grandi dischi pop di sempre, che
dovrebbe essere da guida anche per chi suona musica leggera a più di
quarant'anni di distanza.
Recensione Simon & Garfunkel - Bridge Over Troubled Water
Reviewed by Unknown
on
12:18
Rating:
Post a Comment